Dott.ssa Adelaide Ferraiuolo

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La dieta keto: ne vale davvero la pena?

2024-10-05 18:57

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La dieta keto: ne vale davvero la pena?

Le diete chetogeniche sono ESTREMAMENTE diseducative poiché non insegnano nulla dal punto di vista dietetico-comportamentale, anzi perpetuano il FALSO dogma sec

La dieta chetogenica è un regime alimentare fortemente ipocalorico che fornisce in genere meno di 800 kcal/die e meno di 50 g/die di carboidrati. 

L’80-90% delle calorie deriva da grassi e proteine. 

Le diete chetogeniche sono ESTREMAMENTE diseducative poiché non insegnano nulla dal punto di vista dietetico-comportamentale, anzi perpetuano il FALSO dogma secondo cui i carboidrati sarebbero la causa di tutti i mali. 

 

 

L’interesse per le diete chetogeniche è aumentato notevolmente negli ultimi anni, grazie alla promozione fatta ai congressi e corsi dedicati ai professionisti da parte delle aziende che vendono pasti sostitutivi e integratori. In passato gli specialisti in scienza dell’alimentazione, salvo rare eccezioni, usavano queste diete con parsimonia preferendo approcci più bilanciati. Tuttavia è difficile oggi avere una visione oggettiva e indipendente sulla validità e sicurezza su questo tipo di terapia dietetica poiché anche le numerose pubblicazioni in letteratura sono sponsorizzate da aziende che vendono kit o cibi preconfezionati per diete keto. (1)

 

La dieta keto è sicura? Analizzando alcune review su pubmed, si evince che entro i primi 6-12 mesi dall'inizio della KD si osservano diminuzioni della pressione sanguigna, dei trigliceridi e dell'emoglobina glicosilata, nonché aumenti del colesterolo HDL e perdita di peso. Tuttavia, i suddetti effetti generalmente non si osservano dopo 12 mesi di terapia, poiché i cambiamenti riportati negli studi non sono statisticamente significativi. Inoltre, le restrizioni dietetiche necessarie per sostenere la chetosi possono indurre ad una bassa sostenibilità, per cui sono necessarie ulteriori ricerche per valutare le implicazioni a lungo termine della KD.


 

Nonostante l'effetto favorevole della dieta chetogenica sul colesterolo HDL, i concomitanti aumenti del colesterolo LDL e delle lipoproteine ​​a densità molto bassa (VLDL) possono aumentare i rischi cardiovascolari.

Sfortunatamente a causa della quantità limitata di studi robusti e della mancanza di una forte evidenza che valuti i potenziali RISCHI di questa dieta, le raccomandazioni a supporto della VLCKD nei pazienti senza comorbidità o con malattie cardio-metaboliche ed endocrinologiche dovrebbero essere formulate a discrezione del medico (2).

 

Anche gli autori di JAMA si chiedono se le diete chetogeniche siano sostenibili (cioè se siano facili da seguire) e se siano in grado di promuovere la salute a lungo termine. 

Il dubbio nasce dal fatto che studi osservazionali sulle diete a basso contenuto di carboidrati suggeriscono un aumento della mortalità e morbidità generale. Visto che il colesterolo LDL è altamente aterogenico, vi è la necessità di ulteriori indagini e di studi di durata più lunga per indagare gli effetti della dieta chetogenica sulla salute delle persone (3). 

Una recente pubblicazione su JAMA afferma che: “L’entusiasmo diffuso per le diete chetogeniche nel trattare l’obesità e il diabete supera le evidenze a nostra disposizione”. Il numero di studi è ancora più esiguo, quindi la prudenza dovrebbe guidare l’operato sia dei nutrizionisti sia di coloro che desiderano seguirle.  

Per quanto riguarda la perdita di peso l’analisi della letteratura, piuttosto scarna in proposito, è favorevole alle diete chetogeniche rispetto alle diete ipocaloriche povere in grassi, ma con un minimo vantaggio: meno di 1 kg di differenza dopo un anno di trattamento. Seppur statisticamente significativo, resta da vedere se questo risultato dia un vantaggio clinico.  Se consideriamo gli effetti collaterali di una dieta chetogenica che possono essere a breve o a lungo termine: stanchezza, debolezza, disturbi gastrointestinali, aritmie cardiache, calcolosi renale, stipsi, alitosi, crampi muscolari, cefalea, diarrea, ritardata crescita, fratture ossee, pancreatite, deficit multipli di vitamine e minerali, ipoglicemie nei diabetici; bisognerebbe chiedersi se il gioco vale la candela. 

 

 

Lo sapevi che popolazioni delle Blue Zone sono le più longeve al mondo? Oltre il 95% dell’introito calorico giornaliero per gli abitanti della Blue zone (Grecia, sardegna, California, Giappone) è rappresentato da verdura, frutta, cereali e legumi, alimenti che maggiormente promuovono la salute. In queste zone c’è una bassa incidenza di malattie cardiovascolari, cancro e mortalità per tutte le cause. Tra i paesi in cui la longevità è maggiore, 2/5 sono collocati nel bacino del Mediterraneo, sembra essere correlato al fatto che queste popolazioni seguano la dieta mediterranea, dieta equilibrata e bilanciata. 

 

Mangiare è uno dei più grandi piaceri della vita. Le diete chetogeniche non sono entusiasmanti. Vale la pena ricordare che si può perdere e mantenere il peso ottimale anche seguendo delle diete equilibrate. Se si impara a mangiare correttamente è possibile vivere a lungo e in salute senza rinunciare ai piaceri gastronomici. 



 

1) Il fatto alimentare

2)Advantages and Disadvantages of the Ketogenic Diet: A Review Article

Jennifer T Batch. 2020 Aug 10;12(8):e9639. doi: 10.7759/cureus.9639.

3)Effects of low-carbohydrate vs low-fat diets on weight loss and cardiovascular risk factors: a meta-analysis of randomized controlled trials

Alain J Nordmann. 2006 Feb 13;166(3):285-93. doi: 10.1001/archinte.166.3.285.

 

 

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